Venezuela, 30 milioni di persone in stato di insicurezza alimentare - Le ONG: "Sulla crisi di quel Paese serve una risposta globale".
Il 28 e 29 ottobre, la capitale belga ha ospitato la Conferenza di Solidarietà internazionale sulla crisi migratoria venezuelana, indetta da Unione Europea, Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), per accendere i riflettori sul più grande esodo di massa della storia moderna in America latina.
Quattro milioni e mezzo di persone in fuga. Dal 2015 a oggi, più di 4,5 milioni di persone hanno lasciato il Venezuela, convergendo nei paesi confinanti, tra cui Colombia (33,36%), Perù (19,18%) ed Ecuador (7,3%). Secondo il Piano di Risposta per Migranti e Rifugiati (RMRP), il numero di migranti e rifugiati venezuelani è destinato ad aumentare, raggiungendo quasi 6,5 milioni nel 2020. A seguito della grave recessione economica, il 94% della popolazione venezuelana, circa 30 milioni di persone, vive in uno stato di insicurezza alimentare e l’82% non ha accesso a fonti di acqua sicure. Le condizioni di salute hanno raggiunto livelli altrettanto allarmanti, con un tasso di mortalità materna che sfiora il 65%, per la mancanza di strutture sanitarie e pratiche igieniche adeguate.
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