Una bambola, alcune lettere, un flauto: negli oggetti smarriti dei migranti tutta la disumanità dell’Europa
Un orologio digitale ancora funzionante. Una bambola di pezza attaccata a un salvagente. Una macchinina verde e alcune pagine del Corano. Una cartella piena di documenti in arabo. Qualche ciondolo. Persi dai migranti durante il loro viaggio migratorio e ritrovati nella terra di nessuno, ai confini di un mondo che li relega nei campi, gli oggetti possono raccontare la loro vita. Anche quando i campi vengono sgomberati e bonificati in un pugno di giorni, sotterrando cose e affetti, quasi a far sparire la loro storia.
Raccontarla, e in modo diverso, che non privasse gli immigrati della loro identità, è l’intento di Lost & Found, un progetto nato nel 2016, sostenuto da Advocate Europe, alla ricerca di quegli oggetti per riscattarli dall’unica condizione di massa di rifugiati con cui vengono solitamente accatastati.
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