Stop fondi Sprar: «Salvini non blocchi un modello d'accoglienza che l'Europa ci invidia»
Dal referente immigrazione dell'Anci e sindaco di Prato Matteo Biffoni al prefetto Mario Morcone la preoccupazione è unanime: "perché il ministero rifuta il dialogo con i Comuni? Lo Sprar funziona da anni in città amministrate da qualunque forza politica, Lega compresa". A ore, inoltre, arriva il decreto del ministro dell'Interno che punta a ridimensionare il permesso umanitario: "un grave errore"
Non rinnovare i progetti di accoglienza Sprar, quelli gestiti direttamente dai Comuni e rendicontati al centesimo? “Ci si fa del male da soli. È un modello che funziona, e lo dicono amministrazioni di tutta Italia e di ogni colore politico, Lega compresa: chiedo al ministro dell’Interno Matteo Salvini di rinnovare i progetti in scadenza, per il bene del Paese”. È perentorio il sindaco di Prato Matteo Biffoni, referente immigrazione dell’Anci, Associazione nazionale comuni italiani. Il cuore della questione, sempre più preoccupante con il passare dei giorni sia per i Comuni (leqqi anche qui) che per gli enti del privato sociale (e qui), è il mancato rinnovo da inizio luglio a oggi dei finanziamenti in atto e l’avvio della nuova progettazione di un tipo di accoglienza lontano anni luce dalla gestione a macchia di leopardo dei Cas, Centri di accoglienza straordinaria, le strutture assegnate ai privati dalle Prefetture. Centri che purtroppo – a fronte di tante esperienze positive - fanno registrare periodicamente scandali di appropriamento indebito dei fondi destinati all’accoglienza dei richiedenti asilo.
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