Rosarno, ecco cosa (non) è cambiato a dieci anni dalla rivolta dei braccianti immigrati
Sono passati dieci anni da quando Rosarno, piccolo centro della Piana di Gioia Tauro, fino ad allora conosciuto solo per gli agrumeti e per la presenza capillare della ndrangheta, è divenuto noto per la cosiddetta “Rivolta di Rosarno” (Leggi anche il reportage dalla tendopoli-lager dei migranti del 13 dicembre 2008). Solo allora l’opinione pubblica scoprì che ogni anno, nei mesi di picco della raccolta agrumicola, oltre 2000 migranti raggiungono le campagne della Piana per lavorare come braccianti in condizioni di gravissimo sfruttamento, costretti a vivere in edifici abbandonati, casolari diroccati o baraccopoli improvvisate in condizioni drammatiche e umilianti.
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