NIGERIA OGGI - articolo di Raffaele Masto
Qualche decennio fa per definire la Nigeria si diceva che era un gigante dai piedi di argilla. Aveva tutto per essere una grande potenza, regionale e continentale, ma era un paese fragile, un paese che poteva crollare da un momento all'altro, con i piedi d’argilla, appunto. Quella definizione è valida anche oggi. È come se la Nigeria non si fosse mossa, come se, nonostante la sua storia travagliata, non fosse andata ne avanti ne indietro.
La Nigeria ha senza dubbio il primato delle contraddizioni e dei paradossi: è il principale produttore africano di petrolio e il maggiore fornitore di greggio degli Stati Uniti, ma la vita quotidiana nelle città è condizionata dalla carenza di carburante. Per il visitatore l'impatto e' scioccante. In attesa della benzina davanti ai distributori si formano file lunghe chilometri e il mercato nero, spesso gestito da militari e politici, prospera. La Nigeria, cassaforte petrolifera del continente, di fatto non ha raffinerie e quelle che ci sono funzionano a singhiozzo.
Altra contraddizione emblematica: la Nigeria ha il PIL più alto di tutta l'Africa, dunque è il paese più ricco. Si tratta di un abbaglio. In termini assoluti l’affermazione è incontestabile,
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