È arrivata l’estate, e con l’estate sono arrivati anche i temuti esami di maturità, le cui prove orali si stanno chiudendo proprio in questi giorni. Anche quest’anno, come da tradizione, gli esami hanno scatenato qualche polemica. La più recente ha riguardato la decisione del giudice del Tar di accogliere la richiesta della famiglia di una studentessa del liceo scientifico Leonardo da Vinci di Trento per far ammettere la ragazza all’esame di maturità con cinque insufficienze. La studentessa è stata comunque bocciata, avendo ottenuto risultati inadeguati nelle prove, ma questo non ha sedato le proteste del corpo docente.
Alessio Marinelli, docente di Matematica e fisica del liceo di Trento, ha scritto una lettera (firmata in poche ore da 110 professori) al ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara in risposta alla decisione del giudice.
Senza entrare nel dettaglio, ma riflettendo da docente, mi rende perplesso come, in un colpo solo, il decreto del Tar cancelli la credibilità di una scuola e dei suoi insegnanti radendo al suolo tutto il lavoro di valutazione e conoscenza di un intero anno scolastico. Vedo sempre più ragazzi rincorrere strade facili, aiutati dalle famiglie e dalla società a cercare escamotage per andare avanti, nella visione superficiale di un mondo nel quale devi dimostrare quanto sei furbo e non quanto vali.
Al testo ha risposto a stretto giro il ministro:
La lettera dei 110 professori esprime frustrazione e disagio verso una giurisprudenza che in alcuni casi delegittimerebbe l’autorevolezza stessa del docente.