L’attuale presidenza italiana del G7 attribuisce grande importanza all’Africa, cercando di promuovere un approccio basato su partenariati reciprocamente vantaggiosi e di evitare dinamiche paternalistiche.
Storicamente, l’impegno del G7 verso il continente africano è stato altalenante, ma momenti salienti come il summit di Kananaskis nel 2002 e il Vertice di Gleneagles nel 2005 hanno segnato picchi di attenzione significativi.
La presidenza italiana ha posto l’Africa al centro dell’agenda, con priorità specifiche in materia di sicurezza alimentare e infrastrutture sostenibili e l'empowerment femminile. Queste iniziative includono il supporto per aumentare la produttività agricola locale e gli investimenti in energie rinnovabili e infrastrutture verdi per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e favorire uno sviluppo economico sostenibile; e programmi volti a migliorare l’accesso delle donne all’istruzione e al mercato del lavoro.
L’analisi si conclude con un’intervista in data 2 maggio a John Kirton, fondatore del G7 Research Group e del G20 Research Group all’Università di Toronto, che fornisce ulteriori spunti sull’importanza strategica dell’Africa per il G7 e sulle sfide e opportunità che la presidenza italiana si propone di affrontare, inquadrandola nell’esperienza più generale e nell’evoluzione del G7 stesso, cogliendone elementi di forza e di debolezza, per poi suggerire alcune raccomandazioni finali alla presidenza italiana per dare attuazione concreta ed efficace all’impegno assunto sull’Africa