QUESTA SETTIMANA: Dobbiamo pensare positivo, come Boyan Slat
Nuove energie e collaborazione internazionale per le grandi sfide delle plastiche in mare e del cambiamento climatico. In Italia l’assemblea dell’ASviS annuncia nuove iniziative e il governo lancia il Forum per lo sviluppo sostenibile.
di Donato Speroni
Non demorde, il giovane olandese che nel 2013, quando aveva solo 19 anni, creò la nonprofit Ocean Cleanup per ripulire i mari dalla plastica, affrontando quello che è oggi considerato il secondo maggiore flagello ambientale del secolo dopo il riscaldamento climatico. Boyan Slat ha dato concretezza al suo progetto, e da ottobre è partito con una nave che dovrebbe sperimentare la validità dell’idea, rastrellando la grande isola di plastica formatasi tra la California e le Hawaii. Solo che, come racconta il sito Futurism, la plastica, per via del vento e delle correnti, viaggia più veloce della rete che dovrebbe raccoglierla.
In questi giorni però è arrivata sul posto una nuova squadra di tecnici che apporterà modifiche alla rete per consentirle di catturare efficacemente la plastica che sarà poi consegnata a una imbarcazione di supporto per essere riportata a terra e riciclata. Se l’operazione funzionerà, alla prima nave si aggiungerà un’intera flotta. Certo, sarebbe meglio impedire che le plastiche di scarto si riversino nel mare, anziché doverle andare a rastrellare, anche perché questa operazione comunque non risolve il problema delle microplastiche, particelle infinitesimali che finiscono nelle carni dei pesci e anche nei nostri alimenti. È comunque un esempio delle nuove tecnologie che si sperimentano per far fronte alle sfide della sostenibilità, con una mobilitazione che trova anche percorsi imprevedibili, come l’ingegno e la volontà di questo giovane.
Quella di Boyan Slat è certamente una storia positiva, che fa bene sperare per il futuro, ma per fortuna non è l’unica vicenda che in questo periodo prefestivo può, se non proprio indurci all’ottimismo, almeno stimolarci a un maggiore impegno per “l’utopia sostenibile”. [continua a leggere]
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