Nella crisi venezuelana gli europei mancano di coerenza
Nessuno ha mai pensato che Nicolás Maduro potesse cedere davanti all’ultimatum dei sei paesi europei (tra cui la Francia e la Germania) che gli hanno intimato di organizzare nuove elezioni presidenziali. La scadenza fissata per la sera del 3 febbraio è ormai trascorsa, e il presidente venezuelano si è limitato a proporre nuove elezioni legislative, dunque per rinnovare l’assemblea dominata dai suoi oppositori.
A Caracas l’impasse è totale. Durante il fine settimana i due schieramenti, quello del presidente ufficiale e quello del presidente autoproclamato ad interim Juan Guaidó, hanno mobilitato i loro sostenitori.
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