Libertà d’informazione e social: qual è il confine? È questo il tema affrontato da
Flavio Natale nel
focus di questa settimana, nei giorni in cui Meta, la creatura di Mark Zuckerberg, ha annunciato che abbandonerà il suo programma di fact-checking di terze parti e lo sostituirà con le note scritte dagli utenti sulle sue piattaforme Facebook, Instagram e Threads. L’ispirazione per una decisione del genere? Elon Musk, che da quando ha acquistato Twitter, ora X, l’ha rifatto a sua immagine, senza filtri e con contenuti più polarizzanti. Il tema apre una serie di questioni: i social network devono rispettare gli stessi standard dei media tradizionali? E, in assenza di regole, chi garantisce che ogni utente possieda gli strumenti per distinguere una fake news da una notizia vera?
A proposito di media mainstream: il Reuters Institute ha diffuso come ogni anno il suo rapporto sulle sfide e le tendenze del giornalismo.
Qui vi raccontiamo di come giornali e tv stanno rispondendo al calo del traffico e al disinteresse delle giovani generazioni: più audio e video, abbonamenti personalizzati, buone notizie per alimentare la speranza. E c’è chi torna a puntare sulla carta stampata. Intanto, che la disinformazione e la propaganda siano considerate minacce per le società democratiche emerge anche dal Global risk report del World economic forum, commentato da
Enrico Giovannini nella rubrica
Scegliere il futuro.
Un altro rapporto che ci restituisce le tendenze e i fenomeni da tenere sotto osservazione è quello presentato pochi giorni fa dall’Italian institute for the future: dieci megatrend che
ci illustra Maddalena Binda, dalla nuova corsa all’energia stimolata dall’AI al paradigma delle città “spugna”, passando per la “malattia X” e al fenomeno child-free. Un’altra tendenza,
indagata nell’articolo di
Milos Skakal, riguarda invece le tremila lingue in via di estinzione nel mondo: per salvaguardarle, gli attivisti stanno mettendo in campo diversi strumenti.
Due aggiornamenti dal blog “Energia Italia News”:
Flavio Fabbri spiega perché
la Groenlandia è strategicamente importante (Donald Trump vorrebbe conquistarla con la forza), mentre
Valentina Barretta riferisce di un progetto olandese contro la povertà energetica. Sarà replicato anche in altri Paesi europei?
Chiudiamo al solito con i
Viaggi nel futuro: brevi notizie su pubblicità aggressiva, lotta al tabagismo e fertilizzanti alternativi.
Buona lettura
a cura di Andrea De Tommasi