«Justicia a las mujeres», il primo sciopero delle donne in Spagna
Lucha. Lotta. Sui binari spagnoli cominciano a correre i diritti e si cancellano le corse. Perché le donne stanno scioperando, annuncia il ministro dei Trasporti: dieci sindacati, 24 ore di stop. E treni fermi. Almeno trecento.
Per l’8 marzo è il primo, vero sciopero femminista nazionale spagnolo. Le donne non andranno in ufficio. Non svolgeranno i lavori, pagati e non pagati, di ogni giorno. «A la calle, por nuestros derechos», staremo per strada, per i nostri diritti, dicono. Due delle donne-simbolo a capo della protesta sono Manuela Cermena e Ada Colau, sindache. La prima della capitale, Madrid, la seconda di Barcellona. Partecipano per ottenere justicia a las mujeres, giustizia per le donne. Secondo il sondaggio di El Pais, lo sciopero nazionale femminile dell’8 marzo ha il supporto dell’82 per cento degli spagnoli, secondo il vescovo di San Sebastian, Jose Ignacio Munilla, non quello della Chiesa, che si oppone “al femminismo radicale”.
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