Il nuovo decreto flussi mina l'integrazione e i diritti fondamentali delle famiglie migranti
Come Januaforum esprimiamo profonda preoccupazione per il recente decreto flussi convertito in legge, che introduce misure fortemente restrittive nei confronti dei migranti regolari e delle loro famiglie, contraddicendo i principi fondamentali di integrazione e coesione sociale che dovrebbero guidare le politiche migratorie del nostro Paese.
Il provvedimento presenta diverse criticità che rischiano di compromettere seriamente il percorso di integrazione dei migranti regolari nel nostro Paese. In particolare, destano seria preoccupazione:
Il trasferimento alle Corti d'Appello delle competenze sui procedimenti di convalida del trattenimento dei richiedenti asilo, sottraendole alle sezioni specializzate dei tribunali civili. Una scelta che, come evidenziato dal parere negativo del CSM, rischia di rallentare ulteriormente i tempi della giustizia e di affidare decisioni cruciali a magistrati non specializzati in materia di immigrazione.
L'introduzione di misure che ledono la privacy dei migranti, come la possibilità per le forze dell'ordine di ispezionare gli smartphone di coloro che sono privi di documenti, accedendo a contenuti personali come foto, video e rubriche telefoniche.
L'inasprimento delle sanzioni nei confronti delle ONG che effettuano salvataggi in mare, una decisione che rischia di ostacolare le operazioni di soccorso umanitario nel Mediterraneo.
Ma è soprattutto il raddoppio dei tempi per i ricongiungimenti familiari, da uno a due anni, a rappresentare una scelta miope e controproducente. Questa misura colpisce al cuore il processo di integrazione, ignorando che la presenza della famiglia è un elemento fondamentale per la stabilità sociale e per un'integrazione efficace e duratura nella comunità locale.
La presenza dei nuclei familiari garantisce infatti:
- Una maggiore stabilità sociale e radicamento nel territorio
- Un contributo significativo al sistema scolastico e al ricambio generazionale
- Un naturale ponte interculturale che facilita l'integrazione dell'intera comunità migrante
Il governo, dichiarando di voler favorire l'immigrazione regolare ma ostacolando nei fatti i ricongiungimenti familiari, rivela una visione miope che riduce il fenomeno migratorio alla mera dimensione lavorativa, dimenticando che dietro ogni lavoratore ci sono persone, affetti e progetti di vita che non possono essere ignorati.
Come Januaforum chiediamo quindi con forza una revisione di queste misure, in particolare di quella sui ricongiungimenti familiari, e l'apertura di un dialogo costruttivo con le associazioni e gli enti che quotidianamente operano nel settore dell'accoglienza e dell'integrazione. Solo attraverso politiche che rispettino i diritti fondamentali delle persone e favoriscano realmente l'integrazione possiamo costruire una società più coesa e inclusiva.
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