Egitto: Che cosa resta della rivoluzione di piazza Tahrir
Asef Bayat, docente di Sociologia all’università dell’Illinois, da giovanissimo durante la rivoluzione del 1979 ha girato in lungo e largo l’Iran per parlare con gli operai delle fabbriche occupate e autogestite. Nel 2017 è uscito il suo ultimo libro Revolution without revolutionaries, dove proprio alla luce delle rivoluzioni del Novecento, da intellettuale e da militante, avanza un bilancio critico delle primavere arabe. Quando lo contattiamo ci risponde dalla Tunisia, dove arriva proprio nel giorno del riuscitissimo sciopero generale.
Nel tuo ultimo libro sostieni che le rivolte arabe sono state mobilitazioni rivoluzionarie, ma con una traiettoria riformista. Puoi spiegare meglio questo paradosso?
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