Con un colpo di stato militare, il 16 settembre scorso il presidente Kafando è stato destituito. Sciolto il governo e il comitato nazionale di transizione.
La motivazione addotta del sedicente Comité National de la Démocratie, promotore del golpe è che le elezioni non sono state inclusive, a causa dell'esclusione delle personalità vicine all'ex presidente Compaoré.
Da allora gli eventi si sono susseguiti a ritmo incalzante, manifestazioni popolari e repressione con -ad oggi - 17 morti e 108 feriti. Negoziazioni e proposte di accordo non sono ancora riuscite a far uscire il paese dall'impasse. I 13 accordi di mediazione siglati ieri scontentano profondamente la popolazione, permettendo il ritorno alle elezioni dei fedelissimi dell'ex presidente Compaoré, che erano stati esclusi dopo la rivoluzione dell'ottobre scorso.
Bassératou Kindo, giornalista burkinabé della rete DevReporter fin dalla prima ora, aggiorna in tempo reale su ciò che avviene nel paese grazie alla sua pagina Facebook.
Scrive oggi: "Donc comme ça, l'insurrection des 30 et 31 octobre n'aura servi à rien. Pas de justice pour les martyrs. Pas de justice pour ces personnes qui sont tombés pendant ces 4 jours. Pas de justice pour ces personnes qui sont morts par manque de soins dans les formations sanitaires".
Segui Bassératou
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