Entro il 2100 alcune zone del mondo potrebbero risultare invivibili senza sistemi di refrigerazione, ma il problema è che in pochi se li possono permettere. Le Nazioni unite, già nel 2019, si domandavano se ci stessimo dirigendo verso uno scenario di “apartheid climatica”. Con un surriscaldamento globale contenuto entro gli 1,5 gradi, gran parte dell’Asia meridionale, dell’Africa Saheliana, dell’America Latina e dell’Australia settentrionale potrebbero infatti essere soggette nei prossimi decenni ad almeno un giorno all’anno di “caldo letale”. Ma a tre gradi potrebbe andare molto peggio. Molte città statunitensi stanno sperimentando nuove soluzioni, tra cui piantumazione di alberi e vernici riflettenti, mentre l’Unione europea resta indietro. Ne parliamo nel
focus di questa settimana.
Sempre di fenomeni estremi, ma legati all’innalzamento del livello del mare, tratta l’
articolo di
Maddalena Binda: secondo un approfondimento del settimanale inglese
The Economist, molte megacittà africane stanno affondando. L’80% di Saint Louis è infatti a rischio alluvioni entro il 2080, mentre Lagos sprofonda di 87 millimetri all’anno. La crescita demografica e l’espansione urbana potrebbero peggiorare la situazione.
Per questa ragione sono ancor più indispensabili gli studi sui megatrend futuri: ne parla
Sofia Petrarca in un
articolo dedicato al Rapporto “
Our world of Futures studies as a mosaic”, pubblicato dalla Finnish society for Futures studies, che ha raccolto le proiezioni degli studiosi da tutto il mondo. Per il nostro Paese hanno contribuito
Mara Di Berardo, direttrice del nodo italiano del Millennium Project,
Carolina Facioni, chief scientist della rivista Futuri, e
Roberto Paura, presidente dell’Italian institute for the future.
Passiamo a un altro dei temi caldi del nostro sito: le proiezioni demografiche. Con una popolazione che invecchia, servono nuovi programmi per la longevità attiva. Ma non solo:
il sistema abitativo deve evolversi per venire incontro alle nuove necessità. Un Rapporto pubblicato dalla Fondazione Turati espone proposte e prospettive per i prossimi anni, dal co-housing alla residenzialità leggera fino alla coabitazione intergenerazionale. Ci spiega tutto
Andrea De Tommasi.
Apriamo poi alla discussione sul futuro della sostenibilità.
Remo Lucchi si interroga su come la ricerca del benessere, quando non soddisfatta, possa influire negativamente sulle scelte per una transizione verde. Ma esistono delle vie d’uscita: il presidente dell’Advisory board di Eumetra Mr ne identifica 15, da gestire in collaborazione con le imprese.
La fiducia nel processo di transizione sostenibile è anche la partita su cui si sta giocando la formazione delle strutture governative Ue dopo il voto: ne parla
Enrico Giovannini nella nuova puntata di
Scegliere il futuro.
Di transizione, dal punto di vista alimentare, scrive
Ilaria Bertini, nel
blog dedicato a cura del Good food institute Europe: alcune biotecnologie, come la
fermentazione di precisione, possono trasformare la produzione alimentare sostenibile e favorire la diversificazione proteica. Tra gli ostacoli la mancanza di infrastrutture e le normative.
Chiudiamo, come sempre, con gli
Eventi e i
Viaggi, dove parliamo di pillole ingeribili per esplorare il corpo umano e un nuovo tipo di muschio che potrebbe essere piantato su Marte.
Buona lettura.
a cura di Flavio Natale
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