I risultati della Cop 26 sono nella logica delle grandi riunioni internazionali e non vanno disprezzati. Ma Glasgow ha anche segnato un salto di qualità nella presa di coscienza della crisi, stimolando le azioni “dal basso”.
di Donato Speroni
Abbiamo di fronte a noi un cambiamento molto importante, paragonabile all’avvento della rivoluzione industriale. Se riusciremo a farlo, sarà nei libri di storia. Altrimenti, non ci sarà più una storia.
Intervenendo ad “Alta sostenibilità”, la trasmissione dell’ASviS su Radio radicale, il coordinatore del gruppo di lavoro dell’Alleanza su energia e clima (Goal 7 e 13) Toni Federico ha ben evidenziato la sfida che abbiamo di fronte. La Cop 26 di Glasgow, terminata sabato 13, non ha corrisposto a tutte le aspettative, ma ha certamente segnato un cambio di passo nella lotta alla crisi climatica; non soltanto da parte dei governi, ma anche dell’opinione pubblica, della società civile, delle imprese.
I risultati politici del vertice non sono da disprezzare, come ha evidenziato la sintesi di Ivan Manzo sul sito dell’ASviS. Era difficile aspettarsi di più da un incontro dell’Onu, spiega lo stesso Federico:
La Cop ha dato quello che poteva dare. Bisogna comprendere il meccanismo delle Nazioni Unite. Quando ci si presenta a duecento Paesi chiedendo l'accordo di tutti e duecento, il meglio che può succedere, come ha detto il segretario dell’Onu António Guterres, è di raggiungere il minimo comune denominatore delle posizioni di tutti. E questo minimo comune denominatore non è mica male. Bisogna fare attenzione, perché la delusione viene monetizzata, nel senso che, se si dice che è un fallimento, poi ci si nasconde dietro questo senso di fallimento per dire che tanto non si può fare niente. Invece la realtà di Glasgow è proprio l’opposto: si è visto che la guida del movimento contro il cambiamento climatico è ormai fuori da quel tipo di istanze, è nella società civile, nei ragazzi che protestano, ma anche nel sistema industriale che comincia a comprendere che l’evoluzione dell’economia mondiale passa da lì.
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