Non è poesia e non è utopia: è la stella polare che dovrebbe guidarci tutti, anche se abbiamo programmi diversi per seguirla: rimuovere quegli ostacoli!
Nel bellissimo, storico discorso che Liliana Segre ha pronunciato giovedì 13 nel corso della sua presidenza pro tempore del Senato, un’attenzione particolare è stata dedicata all’articolo 3 della Costituzione
nel quale i padri e le madri costituenti non si accontentarono di bandire quelle discriminazioni basate su "sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali", che erano state l'essenza dell'ancien regime. Essi vollero anche lasciare un compito perpetuo alla Repubblica: "rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese".
Quando i costituenti scrissero quell’articolo, avevano in mente soprattutto le grandi disuguaglianze tra classi sociali e territori che travagliavano l’Italia del dopoguerra: un’Italia impoverita dalla follia fascista, ma nella quale i giovani avevano la convinzione di potersi costruire un futuro migliore di quello dei loro padri. C’era una grande spinta a migliorare e gli estensori della Carta si preoccuparono di fissare il principio delle pari opportunità, indipendentemente dalle condizioni di partenza.