A Davos si assiste alla dissoluzione del mito dell’economia globale a vantaggio di tutti. Ma le diseguaglianze si accentuano e si pensa a un nuovo “piano Marshall” per il clima e per salvare i Paesi sull’orlo del fallimento.
di Donato Speroni
Se avete bisogno di cibo proteico e non potete più permettervi la carne, mangiate zampe di pollo e zoccoli di bovini.
L’invito del governo di Abdel Fattah al-Sisi ha fatto infuriare la classe media egiziana messa di fronte all’impoverimento provocato dalla crisi finanziaria del Paese, riferisce la Cnn. Ma l’Egitto non è il solo Stato in crisi, a seguito di un debito esorbitante, dell’aumento del prezzo dei generi alimentari, degli effetti della crisi climatica, che colpisce soprattutto i più poveri. La denuncia sull’aumento delle disuguaglianze contenuta nel rapporto che ogni anno Oxfam presenta al World economic forum di Davos, si trasforma in una serie di storie terribili di uomini e di popoli. Nel Corno d’Africa non piove abbastanza da quasi tre anni, il bestiame sta morendo, la gente non sa di che vivere. Scrive Inside climate news:
Alcuni esperti ritengono che quello che sta avvenendo nella regione potrebbe diventare il peggior disastro umanitario in una generazione, nonostante tutti i miglioramenti nei sistemi di prevenzione, i concerti rock degli anni 80 per la sensibilizzazione globale e le lezioni imparate dalle carestie nella storia recente. ‘Col cambiamento climatico, il sistema è arrivato a un punto di rottura’, dice Gernot Laganda, che guida l’azione contro la crisi climatica e per la riduzione dei disastri del World food programme.
Eppure, lo sapevamo.
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