Anniversario triste per i diritti umani
È un anniversario che passa relativamente inosservato, eppure il 10 dicembre 1948, al Palais de Chaillot di Parigi, veniva firmata la Dichiarazione universale dei diritti umani. Oggi questa ricorrenza è circondata da un senso di tristezza, perché la promessa del testo fondatore del dopoguerra è ancora lontana dal suo compimento.
Il primo articolo, che conosciamo tutti, appare ancora incredibilmente attuale: “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti”.
Leggendolo viene subito in mente il sentimento di disuguaglianza al centro del movimento dei gilet gialli in Francia. La dichiarazione ha compiuto settant’anni e resta il simbolo di un ideale verso cui tendere, ma che è più complicato del previsto da realizzare. Affisso nelle scuole, nei commissariati e nei tribunali, il testo del 1948 non è ancora considerato come il nucleo dei valori comuni dell’umanità. Ancora oggi nel migliore dei casi è ignorato o aggirato, e nel peggiore è attaccato in nome della negazione dell’universalità.